CALA IL GELO SULL’AGRICOLTURA.NON SI CONTANO I DANNI

È un pianto quello che si innalza dagli agricoltori italiani dopo quest’ondata anomala di freddo che ha portato sul Bel Paese e in molte nazioni europee neve e ghiaccio. Dal Piemonte alla Puglia, passando per le campagne dell’Emilia Romagna a quelle della Maremma tosco-laziale.
Le gelate di questi giorni sono arrivate paradossalmente in un periodo di siccità che in alcune aree sta rendendo difficili le semine primaverili: frutteti, verdure di stagione e giovani trapianti di cocomeri, meloni e zucchine sono stati decimati ed è a rischio la produzione per la stagione estiva.
Le giornate miti che evocavano l’arrivo della primavera avevano favorito il risveglio vegetativo delle piante da frutto, e molti agricoltori avevano già trapiantato, sotto tunnel di agrivelo, meloni, cocomeri e zucchine. Ad essere compromesse sono, dunque, anche le coltivazioni di verdure in atto.
Un vero disastro secondo i primi sopralluoghi della Coldiretti: mentre si rischia il dimezzamento della produzione di vino, le coltivazioni di mais, frumento, coltivazioni orticole e asparagi non presentano di certo una situazione migliore. Nel Lazio e in Toscana, oltre metà delle piantagioni sembrano essere perdute.
I danni alle coltivazioni sono quindi ingenti e pertanto risulta urgente e repentino l’avvio delle procedure per verificare lo stato di calamità nelle zone più colpite da maltempo lungo tutta la Penisola ed è fondamentale attivare tutti gli strumenti previsti per le calamità naturali che, però, potrebbero addirittura risultare insufficienti data la situazione eccezionale che si è verificata. Nel contesto economico che stiamo vivendo, già esasperato dall’emergenza sanitaria, questa ondata di gelo improvvisa mette ancora più a dura prova molte imprese agricole. L’attenzione è posta ora sul mondo dell’agricoltura che si presenta, ancora una volta, davanti ai nostri occhi, come il settore produttivo più esposto alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Un’occasione – purtroppo l’ennesima – che deve farci riflettere su come e quanto il clima stia repentinamente cambiando. Occorre agire prontamente anche sulla prevenzione di tali rischi, investendo soprattutto sulla ricerca di nuovi strumenti atti a gestire prontamente i cambiamenti climatici e sistemi tecnologici innovativi di protezione delle colture.
Orizzonte, in questo momento difficile per l’agricoltura è vicino agli operatori del settore che stanno vivendo in prima persona quanto accaduto nelle ultime ore e che rischiano di vedere andare in fumo i propri raccolti. Come Orizzonte auspichiamo che il Governo decreti lo stato di calamità naturale e valuti un sostegno per tutti i lavoratori del settore agricolo duramente colpiti.

Orizzonte Oro

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