Sviluppo Economico

OGNI AZIENDA CON UTILI IN CRESCITA NON POTRÀ LICENZIARE, TRANNE PER CASI DISCIPLINARI, I PROPRI DIPENDENTI

Sviluppo Economico
  • Ogni azienda con utili in crescita non potrà licenziare, tranne per casi disciplinari, i propri dipendenti, anzi dovrà esserci l’obbligo di poter assumere una persona a tempo solo a seguito di una trasformazione a indeterminato di un altro dipendente.

 

  • Prevediamo inoltre una riformulazione anche della tassazione e dei regimi fiscali per imprese e professionisti. Partendo dalle persone fisiche, sia svolgenti la propria attività in qualità di impresa, sia come lavoratori autonomi, prevediamo una riformulazione dell’attuale regime forfettario; infatti questo regime fiscale dovrà essere un regime premiale solo per i giovani o comunque per i piccoli imprenditori/professionisti; pertanto sono opportune cause ostative maggiormente stringenti per l’accesso al regime, nonché un limite di ricavi e compensi percepiti annui più basso di quello attuale, ovvero il passaggio dagli attuali 65.000 euro a 50.000 euro. Anche il reddito annuale dovrà abbandonare i criteri forfettari e passare a valori analitici, pertanto come differenza tra ricavi e costi. In ultimo, siamo contrari all’utilizzo solamente di un’aliquota contributiva indipendentemente dal reddito conseguito. Risulta doveroso l’utilizzo di scaglioni anche in questo regime.

 

 

  • Ipotizziamo la possibilità di utilizzare nuovi contratti collettivi con un orario di lavoro di 30 ore settimanali, con una contrazione degli oneri contributivi a carico delle imprese per la stipulazione di suddetti contratti o per la rimodulazione dei contratti in essere con tali modalità. Di pari passo, dovrà essere previsto, per le aziende che continueranno ad adottare le attuali contrattazioni collettive con orari di lavoro maggiori o che faranno utilizzo frequente degli straordinari, una maggiore aliquota contributiva. Il mantenimento dello stesso salario del lavoratore e al contempo l’assunzione di nuovi lavoratori che vadano a coprire l’esigenza lavorativa così creata, deve avvenire senza aggravi ulteriori per le imprese.

 

  • Devono essere previsti degli sgravi, sotto forma di crediti d’imposta, per le imprese che provvedono ad aumentare il numero medio di occupati a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente.

 

 

  • Va segnalato che stiamo assistendo con maggior frequenza, soprattutto tra i più giovani, al ritorno del lavoro nei campi. Esistono già dei regimi fiscali che prevedono agevolazioni e sgravi per questo settore. Tuttavia crediamo che maggior incentivi, soprattutto tra le nuove generazioni che si affacciano a questo settore, sia un bene non solo per l’occupazione, ma anche per la cura del nostro territorio e per l’eccellenza dei nostri prodotti.

 

  • Basta aiuti a pioggia e bonus a imprese in maniera indiscriminata. Questi dovranno essere selettivi in base a dei parametri stabiliti che certificano che l’attività d’impresa, come stabilito dalla Costituzione, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.

 

 

  • Per contrastare il fenomeno della delocalizzazione selvaggia, chiediamo che, chi intende delocalizzare ,dovrà restituire tutti gli aiuti di stato ricevuti e prima di andarsene dovrà fare in modo di pagare i contributi rimanenti per fare andare in pensione il lavoratore se gli mancano meno di 3 anni alla pensione o se ha raggiunto i 60 anni di età, e contemporaneamente deve adoperarsi per ricollocare sul territorio i lavoratori licenziati, altrimenti dovrà essere applicata una multa adeguata o il pignoramento di beni e brevetti che dovranno essere esclusivamente utilizzati all’interno del territorio dove ha sede l’impresa e a favore dei lavoratori licenziati.

 

  • Per combattere il lavoro nero, proponiamo che già dopo un solo dipendente non assicurato all’impresa venga sospesa la licenza per un tempo adeguato. In caso di recidiva l’impresa stessa dovrà cessare definitivamente la sua attività. Per salvaguardare l’occupazione lo Stato metterà in moto tutti quei meccanismi per agevolare il cambio di proprietà. I soci che facevano parte della vecchia proprietà non potranno essere né proprietari né soci né rappresentanti legali di nessuna attività produttiva per un tempo adeguato da stabilire.

Mandaci un tuo feedback!

Se vuoi inviarci dei suggerimenti, se vuoi proporre iniziative, o semplicemente se vuoi scrivere un commento, non esitare! Ti risponderemo prima possibile. Grazie.

4 + 7 =